Un vecchio detto recita: “la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni” e quando si parla di sentieri il discorso non cambia. Spesso biker ed escursionisti volenterosi realizzano dei piccoli interventi nel tentativo di migliorare il sentiero senza però avere le conoscenze appropriate e quindi creando dei problemi più grossi di quelli che stavano cercando di attenuare.
Mettere tronchi e rami dove l’acqua attraversa un sentiero è dannoso, l’acqua deve poter scorrere via e del legno ammassato a terra non farà che peggiorare le cose creando maggiore ristagno e fango portando ad una maggiore erosione del sentiero, maggiori sedimenti nel corso d’acqua e all’allargamento del sentiero stesso.
Molto spesso nei boschi della collina torinese si trovano questo tipo di situazioni (quello in foto in zona M. Cervet, nei pressi del pennone della Panoramica) dove un piccolo tratto umido del sentiero viene coperto da rami e così la situazione peggiora fino a diventare una piscinetta per cinghiali.
In queste situazioni le cose importanti da fare sono:
- assicurarsi che l’acqua possa scorrere via senza trovare ostacoli che la facciano ristagnare,
- creare una compressione (grade reversal) che faccia fluire l’aqua all’esterno del trail e le impedisca di infilarsi sul sentiero,
- eventualmente creare un lastricato in pietra per evitare la formazione di fango.
Alle volte basterebbe fermarsi per due minuti ed assicurarsi di aprire un varco all’acqua di modo che possa scaricare a valle ed il terreno possa asciugarsi. Per oggi non avrete fatto il recordo su Strava ma ne avrete guadagnato sicuramente in Karma positivo e la prossima volta che passerete di lì in mtb il sentiero sarà sicuramente meno fangoso!
Se volete imparare di più su come fare una corretta manutenzione ai sentieri il consiglio è di partecipare ad un corso IMBA Italia come quello che si è tenuto a Torino nel 2016.